
Il cartongesso
è un materiale estremamente versatile, adatto a moltissime applicazioni, ma in natura ha un nemico implacabile: l’umidità.
Perdite degli impianti idraulici, condensa, infiltrazioni, ponti termici e molte altre situazioni possono infatti alterarne la struttura interna, causando nel tempo deformazioni, sfaldamento o — ancora peggio — la formazione di muffe, pericolose sia per il materiale sia per la salute.
Negli ambienti soggetti a possibili problemi di umidità è fondamentale utilizzare lastre specifiche come le IDRO (le classiche lastre verdi) oppure le lastre in fibrocemento, progettate per resistere all’assorbimento d’acqua e non subire danneggiamenti strutturali.
È importante ricordare però che l’uso di materiali idonei da solo non basta: se non si eliminano alla radice le cause dell’umidità, anche i prodotti più performanti non possono garantire un risultato duraturo.
Perché l’umidità danneggia il cartongesso
Le cause possono essere molteplici:
-
Perdite dagli impianti idraulici: anche una microinfiltrazione, nel tempo, può saturare il gesso.
-
Condensa: tipica di ambienti come bagni o cucine, si manifesta soprattutto in presenza di scarsa ventilazione.
-
Infiltrazioni esterne: tetti non impermeabilizzati, balconi danneggiati, giunti ammalorati.
-
Ponti termici: zone fredde delle pareti in cui si forma condensa interna, spesso invisibile fino alla comparsa di macchie.
-
Umidità di risalita: nei piani bassi e negli edifici datati può compromettere tutta la parte inferiore delle pareti in cartongesso.
Le conseguenze includono rigonfiamenti, sfogliature, perdita di resistenza meccanica, danneggiamento delle finiture e, nei casi peggiori, sviluppo di muffe, un serio rischio per la salute.
Materiali più performanti contro l’umidità
Per prevenire questi problemi, nei locali umidi o esposti a vapore è consigliabile utilizzare:
-
Lastre IDRO (verdi): contengono additivi idrorepellenti e antimuffa che riducono drasticamente l’assorbimento d’acqua. Sono ideali per bagni, lavanderie e cucine.
-
Lastre in fibrocemento: ancora più resistenti, prive di cartone e insensibili all’acqua. Perfette in ambienti particolarmente critici, come esterni coperti, box doccia, locali tecnici o ambienti industriali.
-
Lastre speciali per ambienti ad alta umidità (H1, H2 secondo normativa EN 520): garantiscono performance specifiche e certificate.
Accorgimenti fondamentali per una lunga durata
Anche con materiali adatti, è essenziale intervenire sulle cause dell’umidità, altrimenti il problema si ripresenterà. Alcune misure fondamentali:
-
Migliorare la ventilazione: installare VMC (ventilazione meccanica controllata) o aerare regolarmente gli ambienti.
-
Isolare termicamente i punti freddi per eliminare i ponti termici.
-
Utilizzare guaine o membrane impermeabilizzanti dietro le lastre nelle zone più a rischio (docce, cucine professionali).
-
Verificare l’assenza di perdite dagli impianti prima e dopo la posa.
-
Applicare pitture traspiranti e antimuffa, evitando prodotti che sigillano troppo la superficie.
-
Mantenere livelli di umidità ambientale tra il 45% e il 60% tramite deumidificatori se necessario.




Perdite e infiltrazioni
Nel caso in cui si riscontri umidità sul cartongesso, è fondamentale identificare e risolvere la causa dell problema prima di procedere con qualsiasi intervento di risanamento. Se la fonte dell’umidità è riconducibile a perdite dei tubi idraulici o a infiltrazioni provenienti dall’esterno, il primo passo consiste nel tamponare la perdita o nell’eliminare l’infiltrazione. Solo dopo aver affrontato il “motivo scatenante” si può avviare il processo di risanamento del danno riscontrato sul cartongesso.
Qualora il danno sia minimo, è sufficiente consentire un’adeguata asciugatura delle zone interessate. In questa fase, può essere utile trattare le aree danneggiate con un primer o con prodotti specifici progettati per ripristinare le proprietà strutturali del materiale. Una volta completata l’asciugatura e il trattamento, si procederà con una nuova imbiancatura, restituendo così all’ambiente un aspetto accogliente e curato.
Tuttavia, nel caso in cui il cartongesso abbia subito un’esposizione prolungata all’umidità, i danni potrebbero risultare irreversibili. In tali circostanze, è necessaria la sostituzione totale delle lastre compromesse. Questa operazione comporta il taglio e la rimozione delle sezioni danneggiate, seguita dall’installazione di nuove lastre di cartongesso, assicurando così la funzionalità e l’integrità della struttura.
E’ essenziale quindi adottare un approccio sistematico per affrontare problemi di umidità sul cartongesso, intervenendo dapprima sulla causa e successivamente sui danni subiti dal materiale, al fine di garantire un risultato duraturo e soddisfacente.

Sostituzione del cartongesso danneggiato
L’operazione di sostituzione del cartongesso lesionato, pur non essendo particolarmente complessa, richiede una certa attenzione e preparazione. Per coloro che sono pratici nel “fai da te”, questa attività potrebbe sembrare alla portata; tuttavia, vi sono diverse considerazioni importanti da tenere presente.
In primo luogo, è sempre consigliabile contattare una ditta specializzata in cartongesso prima di intraprendere qualsiasi intervento. Questo approccio non solo permette di acquisire informazioni tecniche utili e dettagliate, ma consente anche di effettuare un sopralluogo da parte di professionisti esperti. Tali esperti possono infatti fornire suggerimenti preziosi riguardo ai materiali più appropriati da utilizzare e alle modalità operative da seguire.
In aggiunta a quanto appena esposto, è fondamentale sottolineare l’importanza della certificazione REI (Resistenza al Fuoco) delle contropareti in cartongesso. Questa certificazione garantisce che il materiale utilizzato soddisfi specifici requisiti di resistenza al fuoco, contribuendo così alla sicurezza degli ambienti in cui viene installato. Pertanto, intervenire autonomamente senza le dovute competenze potrebbe comportare il rischio di compromettere tale certificazione, con possibili conseguenze negative per la sicurezza dell’intera struttura.
Sebbene la sostituzione del cartongesso lesionato possa apparire come un’operazione semplice, è sempre prudente avvalersi della consulenza di professionisti del settore. Ciò non solo garantirà un lavoro eseguito a regola d’arte, ma proteggerà anche gli standard di sicurezza previsti dalle normative vigenti.
Umidità per condensa, ponti termici, etc
Le pareti in muratura esposte a nord, frequentemente soggette a temperature più basse e a elevata umidità, presentano un problema significativo per la salubrità degli ambienti interni. In particolare, le zone fredde delle pareti, come i ponti termici rappresentati da pilastri e travi che comunicano direttamente con l’esterno, possono generare condensa. Questo fenomeno si verifica quando l’aria calda presente all’interno dell’appartamento entra in contatto con le superfici fredde, causando la formazione di gocce d’acqua. La condensa, se non gestita adeguatamente, si manifesta visivamente con chiazze scure e può portare alla proliferazione della muffa, compromettere la qualità dell’aria e danneggiare le strutture.
Per affrontare efficacemente queste problematiche, la soluzione ottimale consiste nell’effettuare un “cappotto esterno”. Quest’intervento di isolamento termico consente di coibentare adeguatamente le pareti, riducendo il rischio di formazione di condensa. Tuttavia, in situazioni in cui non sia possibile operare dall’esterno per vari motivi (come vincoli architettonici o normativi), è fondamentale considerare altre alternative, tra cui la creazione di una controparete interna in cartongesso.
È cruciale sottolineare che il cartongesso tradizionale non deve mai essere applicato direttamente sulle pareti in muratura che presentano problemi di umidità. L’incollaggio diretto del cartongesso su muri affetti da umidità comporterebbe il rischio di trasferire quest’ultima all’interno della struttura, aggravando la situazione. Pertanto, è necessario adottare misure preventive, utilizzando un materassino coibentante, come polistirolo o polistirene, da inserire tra le due superfici.
In alternativa, è possibile costruire una struttura metallica separante tra il muro e il cartongesso. Questa soluzione consente di creare un’intercapedine areata, che contribuisce a una migliore gestione dell’umidità. Per favorire la circolazione dell’aria all’interno di questa intercapedine, è importante installare fori sia nella parte alta che in quella bassa della struttura, coperti da bocchette a grate per garantire un fattore estetico.
In conclusione, mentre le problematiche legate all’umidità nelle pareti in muratura esposte a nord possono sembrare insormontabili, esistono soluzioni pratiche e efficaci. Un intervento professionale e ben pianificato può contribuire a preservare il comfort abitativo e la salute degli occupanti.

L’umidità e la successiva formazione di muffa negli angoli delle stanze, specialmente in quei contesti trattati con cappotto esterno o contropareti in cartongesso, rappresentano un problema comune che merita attenzione. Tale fenomeno è fondamentalmente connesso alla scarsa aerazione degli ambienti. Paradossalmente, un isolamento eccessivo può risultare controproducente, poiché ostacola la circolazione dell’aria, creando condizioni favorevoli per la generazione di vapore acqueo e umidità. Questi, a loro volta, si depositano sulle superfici, favorendo la proliferazione di muffe e altre problematiche legate alla salute degli occupanti e all’integrità degli edifici.
Per prevenire tali inconvenienti, è cruciale adottare misure di ventilazione adeguate. Un metodo semplice e altamente efficace consiste nell’aprire le finestre per alcuni minuti durante il giorno. Questa pratica consente di favorire il ricambio d’aria, riducendo l’umidità interna e migliorando la qualità dell’aria. Inoltre, in situazioni in cui l’apertura delle finestre non sia praticabile o sufficiente, è consigliabile predisporre aperture di ventilazione interna ed esterna, dotate di ventole di aerazione. Queste installazioni sono progettate per garantire un flusso d’aria continuo, fondamentale per mantenere un ambiente sano e prevenire la comparsa di muffe.
La corretta gestione dell’umidità e la ventilazione appropriata rappresentano elementi essenziali per preservare la salubrità degli spazi interni. Solo attraverso una combinazione di isolamento e adeguata aerazione si potrà evitare la formazione di muffa e garantire il benessere degli occupanti.

