FAQ di

Siniat

SISTEMI A SECCO IN CARTONGESSO: DOMANDE FREQUENTI

PERFORMANCE

Come si dimensionano pareti e contropareti in cartongesso?

Le pareti e le contropareti in cartongesso Siniat possono raggiungere altezze considerevoli, anche oltre i 10 m, mediante opportuno dimensionamento della struttura metallica e del numero di lastre per paramento, in funzione dell’NTC e degli Eurocodici, anche per quanto riguarda le sollecitazioni sismiche locali. Per il dimensionamento è possibile consultare la documentazione tecnica o contattare la Divisione Tecnica che rilascerà il relativo capitolato con il prospetto delle verifiche statiche eseguite.

Come si dimensiona un controsoffitto continuo in cartongesso?

I controsoffitti in cartongesso Siniat possono essere costituiti da uno o più strati di lastre di diverso spessore, mediante opportuno dimensionamento della struttura metallica che prevede l’individuazione del corretto interasse della struttura primaria e/o secondaria nonchè quello dei pendini (elementi di sospensione a solaio).
Per il dimensionamento è possibile consultare la documentazione tecnica o contattare la Divisione Tecnica che rilascerà il relativo capitolato con il prospetto delle verifiche statiche eseguite.

I sistemi in cartongesso sono resistenti al fuoco?

I sistemi in cartongesso Siniat sono idonei per la protezione al fuoco di partizioni per interni: pareti, contropareti e controsoffitti  sono certificati per rispondere a diversi livelli di classificazione EI o REI. Per situazioni non standard la Divisione Tecnica è in grado di individuare, caso per caso, le soluzioni ottimali per le finalità di progetto anche tramite estensioni rilasciate dai Laboratori autorizzati rispondendo, inoltre, a contemporanee esigenze complementari relative a prestazioni termo-acustiche dei sistemi. Le certificazioni di resistenza al fuoco europee sono individuabili sul “Catalogo di soluzioni antincendio” di Siniat.

Quali prestazioni acustiche possono garantire i sistemi in cartongesso?

Le prestazioni acustiche dei sistemi Siniat rispondono alla Normativa italiana sull’inquinamento acustico di cui al D.P.C.M. 5 dicembre 1997 – Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.
Il particolare comportamento dei sistemi, secondo il principio della massa-molla-massa, che consente di smaltire l’energia sonora in energia meccanica (vibrazione) e quindi in calore, fa sì che un sistema, quale una parete leggera in cartongesso, possa dare anche alte prestazioni di fono isolamento che altrimenti si otterrebbero solo con pareti tradizionali dal peso ben più elevato.
Valori di potere fono isolante, da un minimo di Rw =34 dB fino a 85 dB, sono la risposta a ogni esigenza progettuale con il supporto di Certificati e/o simulazioni acustiche fornite dalla Divisione Tecnica di Siniat.
L’attenzione del Progettista deve essere rivolta verso i valori di potere fono isolante, certificati o simulati a calcolo, almeno di 7-8 dB in più rispetto all’attesa risposta “in situ” (R’w) per attenuare l’effetto negativo di ponti acustici o errori di posa in opera.

Perchè molti controsoffiti, in prevalenza in edifici scolastici sono crollati? Quali sono le indicazioni perchè questo non avvenga?

La risposta sarebbe spontanea: sono stati mal installati!
Anche gli edifici in cemento armato crollano quando chi li realizza è impreparato, non controllato o peggio ancora intende “risparmiare”.
Ma forse è meglio entrare nel dettaglio: un controsoffitto in cartongesso ben installato risponde anche a elevate sollecitazioni sismiche, e senza danneggiamenti, come evidenziato dai test su tavola vibrante, effettuati da Siniat, nel corso di una ricerca in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università di Napoli.
I profili costituenti l’orditura metallica di supporto e i pendini (elementi di sospensione) devono essere marcati CE con l’indicazione delle resistenze a rottura (carico max. sostenibile) a cui va applicato un coefficiente riduttivo di sicurezza per l’identificazione del carico di esercizio: tale coefficiente, secondo gli Eurocodici, sarebbe pari a 2,5 ma, Siniat consiglia di portarlo a 3 per aumentare il grado di affidabilità del manufatto in considerazione di potenziali eventuali difetti di posa o debolezze puntuali delle strutture a cui i controsoffitti vengono sospesi.
Ma allora perché crollano? Perché molte volte, chi installa, aumenta gli interassi di progetto previsti, sia fra i profili dell’orditura che fra gli elementi di sospensione (così si risparmia, sic!) superando il carico di sicurezza e non impiega tasselli idonei al alla tipologia di solaio o di struttura a cui il controsoffitto si aggancia. Siniat consiglia di adottare, per i tasselli, un coefficiente di sicurezza pari a 5. Per esempio: se il carico che grava sul tassello attraverso il pendino è di 20 kg la sua resistenza a rottura, applicato correttamente su quel tipo di solaio o struttura, deve essere di almeno 100 kg.
Il cedimento di uno o più pendini significa scaricare il peso da loro sostenuto sugli altri limitrofi portandoli a livello di rottura e al conseguente “effetto domino” che si esplicita nei crolli che purtroppo hanno interessato molti edifici, non solo scolastici.
Ultimo motivo dei crolli avvenuti, ma non meno grave, è sempre legato alla sprovvedutezza nell’installazione: l’ appoggiare carichi, quali tubazioni, condotte per il condizionamento, canalette porta cavi elettrici e/o corpi illuminanti pesanti, sulla struttura del controsoffitto. Questi elementi “aggiuntivi” devono essere ancorati direttamente ai solai e con gli stessi principi applicati ai controsoffitti.
Sicuramente non si sentirebbe più parlare di controsoffitti che crollano.

I sistemi in cartongesso sono idonei in caso di sisma?

Non solo i sistemi in cartongesso sono idonei per essere utilizzati in strutture situate in zona sismica, ma senza dubbio si può affermare che essi sono fortemente consigliabili.
I vantaggi sono legati fondamentalmente a due ragioni:
1. Il ridotto peso per metro quadro delle partizioni (a parità di spessore totale, 1 m2 di muratura tradizionale pesa circa tre volte in più di 1 m2 di partizione in cartongesso), comporta una forte diminuzione delle forze inerziali di piano.
2. – L’elevata duttilità a rottura del sistema in se, comporta una bassa probabilità di crollo istantaneo del sistema stesso, riducendo dunque il rischio di provocare danni a persone e cose.
I test su pareti e controsoffitti Siniat certificati dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università Federico II di Napoli hanno consentito di verificare la stabilità dei sistemi e il rilascio di Certificazioni che comprovano la resistenza ad accelerazioni di piano di elevatissima intensità, rispondenti a tutti gli stati limite, con deboli danni e comunque di facile ripristino.

ARCHITETTURA D’INTERNI

Perchè i sistemi in cartongesso sono più convenienti di quelli tradizionali in muratura?

Uno degli errori più ricorrenti per la valutazione di convenienza, o meno, a impiegare sistemi in cartongesso al posto di quelli tradizionali, è il considerarne il costo a parità di spessori e superfici realizzate senza conoscerne i vantaggi legati alle prestazioni.
Oggi, nelle nostre case, non si realizzano più semplici piani di separazione verticale od orizzontale come eravamo abituati a fare nel passato quando prestazioni acustiche e/o termiche, antisismiche e di difesa dal fuoco erano temi secondari rispetto all’attenzione dedicata ai piani e ai volumi di una composizione architettonica.
Oggi l’obbligo del rispetto delle leggi vigenti, in merito a dette  prestazioni, consente di realizzare spazi con livelli di sicurezza e di performance mai raggiunti nel passato e, questa meta, la si ottiene agevolmente e velocemente con i sistemi in cartongesso:  in questo quadro la logica dei costi fa diventare competitivi questi sistemi rispetto a quelli tradizionali costretti ad aumentare la loro tecnologia (formulazioni, pesi e spessori, metodologie di posa in opera ecc…).
A questo si aggiungono ulteriori vantaggi derivati, anche economici, quali:
In corso d’opera: non esiste l’esigenza di apertura e chiusura tracce per gli impianti, i cantieri sono più puliti e sicuri  e la posa in opera più veloce consente l’entrata in esercizio di un immobile anche in metà del tempo necessario per la sua realizzazione con i sistemi tradizionali.
In esercizio: il gesso è un ottimo igro-regolatore e favorisce una netta percezione di benessere ambientale, i costi di gestione risultano fortemente ridotti ed eventuali interventi di manutenzione o di ristrutturazione sono di semplice e veloce esecuzione.

Quali le motivazioni per scegliere i sistemi in cartongesso nelle ristrutturazioni di ambienti abitati e con presenza di arredi?

La scelta dei sistemi a secco nelle ristrutturazioni consente di eliminare o ridurre al minimo l’esigenza di sgombero dei locali abitati. Componenti puliti e rapidità d’esecuzione sono la prima motivazione per sceglierne l’impiego. A questo si aggiunga la possibilità di realizzare architetture d’interno anche complesse, di alleggerire i carichi sulle strutture e di ottenere elevate prestazioni irraggiungibili con i sistemi tradizionali se non con pesi e ingombri molto più elevati.

Una parete in cartongesso è in grado di reggere carichi sospesi?

Nella documentazione tecnica Siniat sono presenti le indicazioni per i carichi massimi applicabili sulle lastre e/o sulle strutture dei controsoffitti.
Per carichi notevoli si devono prevedere agganci diretti alle strutture portanti, quali solai e/o travi, indipendenti dal controsoffitto stesso.
Nel caso di attraversamenti impiantistici nel “plenum” (canali per l’aria condizionata, canalette portacavi ecc..) anch’essi dovranno essere sospesi, tramite idonei pendinaggi, alle strutture portanti senza mai gravare sulla struttura autoportante del controsoffittopossibile appendere pensili, mensole ecc.. sulle pareti Siniat sia tramite applicazione tra i montanti di supporti per carichi pesanti sia con fissaggio diretto su lastre ad elevata densità, quali PregyLaDura, tramite tasselli ad espansione in acciaio, consultando sulla documentazione relativa, le tabelle di carico ammissibile per punto di fissaggio. Particolari supporti per sanitari sospesi, bloccati fra i montanti, e/o a terra, ne consentono la sicura tenuta ai carichi di esercizio (vedi documentazione Siniat)

Un controsoffitto può reggere carichi sospesi?

Nella documentazione tecnica Siniat sono presenti le indicazioni per i carichi massimi applicabili sulle lastre e/o sulle strutture dei controsoffitti.
Per carichi notevoli si devono prevedere agganci diretti alle strutture portanti, quali solai e/o travi, indipendenti dal controsoffitto stesso.
Nel caso di attraversamenti impiantistici nel “plenum” (canali per l’aria condizionata, canalette portacavi ecc..) anch’essi dovranno essere sospesi, tramite idonei pendinaggi, alle strutture portanti senza mai gravare sulla struttura autoportante del controsoffittopossibile appendere pensili, mensole ecc.. sulle pareti Siniat sia tramite applicazione tra i montanti di supporti per carichi pesanti sia con fissaggio diretto su lastre ad elevata densità, quali PregyLaDura, tramite tasselli ad espansione in acciaio, consultando sulla documentazione relativa, le tabelle di carico ammissibile per punto di fissaggio. Particolari supporti per sanitari sospesi, bloccati fra i montanti, e/o a terra, ne consentono la sicura tenuta ai carichi di esercizio (vedi documentazione Siniat)

Quando si realizza un controsoffitto con pannelli amovibili piuttosto che uno in cartongesso?

Nel campo dei cosiddetti controsoffitti esistono in effetti due tipologie con caratteristiche e finalità differenti.
– Controsoffitti ispezionabili: sono quelli con pannelli “amovibili” quadrati o rettangolari realizzati con gesso alleggerito, fibre minerali o ritagliati da lastre di cartongesso come il PregyBoard di Siniat e inseriti in una struttura metallica costituita da profili a “T” rovescia che, a seconda della configurazione dei lati dei pannelli, può essere a vista, seminascosta o nascosta.
Vengono impiegati per poter occultare gli impianti (elettrici, termo-idraulici e di condizionamento) passanti sotto l’intradosso dei solai di un edificio consentendone la loro futura ispezionabilità e manutenzione con l’asportazione localizzata dei pannelli.
La loro funzione li confina ad un impiego specifico che si prospetta in tutti gli edifici riceventi pubblico quali uffici, ospedali, alberghi, sale cinematografiche, centri commerciali ecc… ma che possono essere inseriti in vani anche residenziali curandone il gioco compositivo.
– Controsoffitti continui: la loro caratteristica rispetto ai precedenti è quella di presentare un aspetto di superficie continua: piana, scalettata, curvilinea, a volta o a onda lasciando spazio a qualsiasi fantasia progettuale.
Possono occultare travi, impianti e vecchi solai il cui aspetto estetico risulti non più accettabile e possono anche, localmente, ospitare “botole d’ispezione” che risolvono l’esigenza per cui si ricorre alla tipologia precedente.

Come si inseriscono infissi pesanti, quali porte tagliafuoco e superfici finestrate, in pareti in cartongesso?

I telai di tali tipologie d’infissi non possono esser agganciati ai montanti strutturali di una parete in cartongesso.
Questa constatazione non pregiudica il loro inserimento in aperture della parete di qualsiasi dimensione: basta riquadrare i vani con telai strutturali agganciati ai solai che sosterranno il peso di tali infissi.
Ai fini della protezione al fuoco i Produttori, di tale tipologia d’infissi, forniscono spesso Rapporti di prova, di diversa classificazione, riferiti a prove effettuate in costruzioni di supporto costituite da pareti in cartongesso. Le soluzioni di protezione dei telai con lastre di cartongesso, guarnizioni intumescenti e altri accorgimenti devono essere attentamente rispettate.
Nel caso di simili situazioni contattare la Divisione Tecnica di Siniat

Come nascondere impianti elettrici, di ventilazione e condizionamento?

Cavedi verticali, canalizzazioni e finte travi sono realizzabili con le lastre di cartongesso per occultare qualsiasi tipologia d’impianto. L’estrema flessibilità delle strutture metalliche e delle lastre in cartongesso consente di seguire andamenti impiantistici anche non lineari lasciando ai Progettisti la cura degli aspetti compositivi della configurazione finalizzata al loro occultamento. Si aggiunge a questa possibilità la caratteristica di protezione al fuoco dei sistemi parete, controparete e controsoffitti in cartongesso che garantisce la permanenza in attività, durante un incendio, di impianti di sicurezza attiva quali rilevatori di fumo, splinkers, indicatori di vie di fuga e porte di sicurezza ecc…
Nel caso di simili situazioni contattare la Divisione Tecnica di Siniat

ESTERNO

Esistono sistemi in cartongesso per pareti esterne?

Le lastre PregyAquaBoard di Siniat sono le uniche lastre in cartongesso per pareti esterne, certificate dall’ITC secondo lo standard europeo UEAtc per una durabilità all’aggressione degli agenti atmosferici superiore a 25 anni oltre a vantare un certificato antieffrazione rilasciato dall’Istituto Giordano.
Gli specifici sistemi costruttivi rispondono sia ai coefficienti di trasmittanza che allo sfasamento, per il raffrescamento estivo, previsti nelle varie zone climatiche italiane.
I componenti dei sistemi parete AquaBoard sono individuabili sulla documentazione specifica Siniat.

E' possibile realizzare un 'cappotto interno' con i sistemi a secco?

E’ possibile con i sistemi di contropareti in cartongesso in funzione delle caratteristiche termo-acustiche che si intendono raggiungere.
Le contropareti possono essere:
– svincolate dalle pareti esistenti (CW1) con l’isolante applicato (a cappotto) sulla loro superficie e, la struttura della controparete, che potrà ricevere eventuali collettori impiantistici, ad esso addossata;
– vincolate alle pareti esistenti (CW2) per ridurre l’ingombro e con materassini isolanti posti fra i montanti;
– incollate (CW3) ovvero incollando pannelli isolanti (lastra+ isolante di diverso spessore) quali:
* PregyStyrene (lastra + EPS: polistirolo espanso);
* Pregyfoam (lastra + XPS:polistirolo estruso);
* PregyVer (lastra + LV: lana di vetro);
* PregyRoche (lastra + LR: lana di roccia).
Inoltre è possibile realizzare un “cappotto esterno” con il sistema AquaBoard: la lastra per esterni.
La lastra AquaBoard è a base gesso con un rivestimento in fibre e additivi che la rendono idrorepellente.
Sulla superficie della lastra Aquaboard, posta in facciata sul sistema “parete di tamponamento” AquaBoard, è possibile applicare l’isolamento “a cappotto” che viene usualmente impiegato per le pareti di tamponamento tradizionali. Per una sicura scelta degli idonei sistemi d’isolamento termo-acustico a secco quale risposta alle esigenze progettuali, far sempre riferimento alla Divisione Tecnica di Siniat.

NORMATIVE

Esistono Norme e/o documentazioni che consentano ai Progettisti di valutare la qualità d'esecuzione dei sistemi in cartongesso?

In merito alla qualità di esecuzione dei sistemi in cartongesso è indispensabile per un Progettista conoscere la Norma UNI 11424 sulla posa dei sistemi in cartongesso su struttura metallica che fornisce i principi base per la posa in opera di ogni tipologia di sistema e ne definisce le diverse qualità di finitura superficiale e di misurazioni della planarità.
Al di là di quanto indicato dalla suddetta Norma, e per la molteplicità dei sistemi in cartongesso esistenti, è imperativo rispettare le indicazioni di installazione presenti nella documentazione Siniat e nei suoi certificati per garantire le effettive attese prestazioni in opera.